L’Indice di Massa Corporea è uno strumento per relazionare alcuni parametri del proprio corpo, attraverso il quale ottenere una stima approssimativa sulla propria condizione fisica. È un metodo molto semplice che consente alla maggioranza delle persone di sapere in pochi secondi se hanno già il proprio peso ideale o se hanno bisogno di ingrassare o dimagrire. Non sempre però questo indice si rivela un parametro affidabile per stabilire se il nostro peso è idoneo alle nostre caratteristiche fisiche.
L’Indice di Massa Corporea è stato inventato dallo scienziato belga Jacques Quètelet nel diciannovesimo secolo. Secondo l’Organizzazione Mondiale per la Sanità, questo prezioso indice rappresenta un valido strumento per stabilire, in un individuo adulto, se si è sottopeso, sovrappeso oppure se soffre di una forma più o meno grave di obesità.
Definizione
L’Indice di Massa Corporea, chiamato anche Body Mass Index, mette in relazione la massa corporea di un individuo adulto con l’altezza del soggetto. In particolare l’IMC si calcola dividendo la propria massa espressa in chilogrammi per il quadrato della propria altezza, espressa invece in metri. Con un semplice esempio si provi a rendere tutto più chiaro. Una persona che pesa settanta chilogrammi ed è alta un metro e settanta, deve svolgere i seguenti calcoli:
IMC=75/(1,70 x 170) = 26,31
Questo risultato ottenuto va confrontato con una semplice tabella adottata dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità, in base alla quale le persone sottopeso si caratterizzano per un indice di massa corporea inferiore al valore diciannove. Un IMC accettabile può essere considerato quello che varia tra diciannove e ventiquattro. Dovrebbero invece fare attenzione, essendo sovrappeso, coloro che come risultato hanno un valore variabile tra venticinque e trenta. Sono obesi, invece, coloro che hanno un IMC maggiore di trenta.
Sono state inoltre fornite anche delle fasce di età, per cui tra i diciannove e i ventiquattro anni, un buon indice di massa corporea dovrebbe essere compreso tra diciannove e ventiquattro. Per un adulto con un età compresa tra i venticinque ed i trentaquattro anni, l’IMC desiderabile varia tra i venti e i venticinque. Per coloro che hanno un’età tra i trentacinque e i quarantaquattro anni, il valore ottimale varia tra ventuno e ventisei. Per gli adulti con un età variabile tra i quarantacinque e i cinquantaquattro anni, un buon IMC varia dai ventidue ai ventisette. Per le persone con un’età compresa tra i cinquantacinque e i sessantaquattro anni, l’indice di massa corporea deve essere compreso tra i ventitre e i ventotto. Infine coloro che superano i sessantacinque anni dovrebbero avere, come risultato, un valore tra ventiquattro e ventinove.
Il parametro così calcolato rappresenta un ottimo parametro su cui sono stati effettuati diversi studi. E’ stato accertato infatti che esiste una relazione diretta tra il Body Mass Index ed il rischio di problemi di salute legati all’eccessivo peso, come l’ipertensione, il diabete e malattie legate al sistema cardiovascolare.
Attendibilità della misurazione
Bisogna tenere comunque in considerazione che questo parametro è stato proposto ufficialmente nel diciannovesimo secolo, per cui potrebbe, in alcuni casi, risultare poco attendibile o fuorviante. Il grosso problema di questo tipo di misurazione è quello di considerare il corpo umano nella sua interezza, senza andare a valutare invece eventuali accumuli adiposi locali, ovvero presenti solo in alcune parti del corpo. E’ stato scientificamente dimostrato, infatti, che il grasso che si accumula nella fascia addominale comporta un rischio maggiore di ipertensione arteriosa, di diabete e malattie cardiovascolari rispetto ad un accumulo adiposo localizzato nei glutei o nella zona femorale.
La massa corporea di un soggetto può essere influenzata inoltre da altri fattori, come l’ampiezza delle spalle o la quantità di massa magra. Un atleta, come ad esempio, un lottatore o un pugile, pesa molto anche se in realtà ha una percentuale di massa grassa molto ridotta. Una persona poco allenata alta un metro e ottanta che pesa cento chili sarà sicuramente in sovrappeso e con un girovita poco invidiabile. Un atleta invece con gli stessi parametri fisici in termini di statura e peso, certamente non sarà sovrappeso, nonostante l’indice di massa corporea porti ad un valore maggiore di 30.
Ovviamente l’indice di massa corporea è uno strumento che serve per valutare anche se si è troppo magri, ma anche in tal caso, ovviamente, bisogna prestare attenzione. Una donna sedentaria infatti alta un metro e sessantacinque centimetri, con un peso di sessantadue chilogrammi, eseguendo i calcoli, potrà notare di avere un indice di massa corporea pari a 23. Certamente non può definirsi sottopeso. Al contrario, una donna con una muscolatura ben sviluppata e che si sottopone a frequenti allenamenti, con le stesse caratteristiche di altezza e peso, sarebbe chiaramente sottopeso.
Calcolare la massa grassa
Il modo migliore per poter ovviare a questo tipo di problema sarebbe quello di cercare di determinare la quantità di massa grassa, in inglese Fat Mass, ovvero di lipidi presenti. Bisogna tenere presente infatti che, per quanto eliminare la massa grassa possa essere gratificante, esiste quello che gli esperti chiamano Grasso Essenziale, detto anche Grasso Primario, che è necessario al nostro organismo per poter funzionare correttamente. E’ presente nelle ossa, nel sistema nervoso centrale, nella milza e nelle ghiandole mammarie. Questa quantità di lipidi non dovrebbe essere mai persa. In termini percentuali, ad esempio, una donna non dovrebbe mai avere una percentuale di massa grassa inferiore al dodici per cento. Sono stati studiati casi di atlete che già al sedici per cento hanno avuto problemi con l’amenorrea, con conseguente perdita di preziosi minerali ai tessuti ossei.
Considerando i problemi appena esposti, l’indice di massa corporea bisogna considerarlo comunque come un buono strumento per valutare, ovviamente in prima approssimazione, se il proprio peso è corretto, oppure se ha bisogno di una regolata. Sarà poi un dietologo o un nutrizionista a valutare correttamente i parametri biometrici per stabilire quanto effettivamente si è in forma, apportando eventuali modifiche al regime alimentare.
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